Incontro con VAINA, ballerina orientale a Dubaï

Qual è il Suo percorso di danza del ventre?

Ho scoperto la danza del ventre con Perla Elias Nemer quando vivevo in Italia. Quello che era soltanto un hobby è presto diventato una passione, ho integrato la troupe folcloristica di Perla e seguivo parallelamente lezioni di danza del ventre con Saad Ismail e Valentina Mahira (da 2 ore di lezione a settimana, sono passata a 8!). Sono un’accanita di lavoro, in generale, con me è tutto o niente. Facevo tutti gli stage possibili di danza del ventre e immaginabili per imparare il più possibile fino al mio incontro con Farida Seidi e Momo Kadous nel 2012.
Nel 2012, sono andata a vivere in Francia e mi sono dedicata al ballo. Andavo in Germania 1 weekend al mese per formarmi con Momo Kadous ballando 6 ore al giorno nel quadro della sua formazione professionale e mi sono formata in coaching privato durante 4 anni con Farida Seidi in modo intensivo. Parallelamente, andavo 2 volte l’anno in Ucraina per prendere corsi privati con Julia Mitsai ballando 15 ore a settimana e andavo in Egitto ogni 3 mesi per prendere corsi privati e imparare l’arabo per poter capire la cultura egiziana. Mi sono lanciata nell’insegnamento abbastanza tardi e seguendo i consigli di Farida Seidi che mi ha insegnato come insegnare con pedagogia.
Nel 2016, ho lasciato la Francia e vivo adesso a Dubai dove insegno e lavoro come ballerina orientale professionale.

Come analizza il mercato della danza del ventre a Dubai?

Il mercato della danza del ventre è molto competitivo a Dubai, ci sono tante ballerine, principalmente ballerine brasiliane e sudamericane. Mi ci è voluto tanto tempo per farmi “il mio posto” qui.
Il sistema è completamente diverso da quello che abbiamo in Europa. Qui, le ballerine devono rispondere a determinati criteri a livello dei costumi di danza e del fisico (in particolar modo le curve, l’altezza oppure il colore dei capelli). Va tutto a tutta velocità, si è selezionati dopo un semplice colpo d’occhio dato alle foto, quindi ho imparato a essere molto reattiva e ad adattare l’utilizzo del mio materiale di promozione (foto e video) al mercato degli Emirati.
Il formato delle lezioni di danza è anche molto diverso da quello dell’Europa. Le lezioni di danza del ventre si fanno principalmente nei club di fitness, non si tratta di vere lezioni come le intendiamo in Francia con un seguito delle alunne e una pedagogia, ma piuttosto di bellyfitness. Ovviamente, ci sono lezioni in scuole di danza ma non è semplice avere un seguito delle alunne (il 90% della popolazione è espatriata e le persone arrivano e lasciano il paese continuamente). Insegno in una scuola di danza e le mie lezioni di danza del ventre sono molto tecniche contrariamente al metodo di insegnamento di qui. Ho un nucleo di alunne fedeli perché insisto sullo sviluppo dell’alunna, sul sentimento di gruppo e mi piace creare legami organizzando diversi eventi attorno alla danza del ventre.
Con mio grande dispiacere, non ci sono spettacoli di danza del ventre a fine anno a Dubai come si fanno in Europa, rimedio quindi portando le mie alunne al Cairo, al Festival Ahlan Wa Sahlan (l’anno scorso hanno presentato il mio lavoro e hanno vinto il primo posto nella categoria Shaabi).
Le mie alunne sono essenzialmente delle espatriate europee, russe, egiziane e libanesi. Queste alunne vogliono imparare la danza del ventre perché vivono in Medio Oriente o perché vogliono imparare una danza che fanno parte della loro cultura.
Le lezioni private di danza del ventre sono molto più richieste qua, in generale dalle donne emiratine o saudite che vogliono imparare a essere più seducenti (testuali parole) o non desiderano “mischiarsi” alle altre. La danza del ventre qui è piuttosto radicata nello stile libanese.
L’utilizzo degli accessori è molto forte qui, i clienti sono alla ricerca di sensazioni (accessori LED per le ali di Iside e bastoni con manico, veil poi, ventagli...).
Per quanto riguarda le prestazioni di danza del ventre, durano generalmente dai 30 ai 45 minuti, sono divise in diverse fasi (1, 2 o 3 al massimo). Le prestazioni si fanno generalmente in alberghi 5 stelle, il che è molto piacevole per una ballerina: in effetti, gli alberghi sono magnifici in questo paese. Contrariamente a quello che ho visto in altri paesi, qui il cliente decide tutto: una ballerina è scelta in un istante e non di rado il cliente sceglie i costumi della ballerina ma anche le canzoni che la accompagneranno durante il ballo.

Le succede spesso viaggiare in altri paesi nel quadro del Suo lavoro e quali sono i Suoi progetti futuri?

A Dubai, siamo al centro del mondo e ci sono tante richieste da parte dei paesi vicini. Ho viaggiato in Qatar (prima della crisi diplomatica), in Bahrein, in Oman. Ho avuto tante richieste per spettacoli di danza del ventre in India, in Pakistan oppure alle Maldive. Lavorare e vivere a Dubai permette di viaggiare per un giorno o due in paesi che non avrei sicuramente visitato normalmente.
Per quanto riguarda i miei futuri progetti, vivo un po’ alla giornata, insegnerò in Egitto come ogni anno al festival Ahlan Wa Sahlan, altri progetti sono in corso ma ne parlerò quando saranno finalizzati.
Mi piacerebbe organizzare degli stage di danza del ventre in Francia o in Italia quando tornerò per vedere la mia famiglia.
Non prevedo di rimanere a Dubai a lungo termine, ho vissuto in 5 paesi diversi in 14 anni e, per adesso, non penso di tornare in Francia. Sceglierò il prossimo paese nel momento opportuno.

Quale tipo di abito/costume di danza del ventre da palcoscenico preferisce e perché?

Mi piacciono tantissimo i costumi di danza del ventre a pois! Ho avuto un periodo in cui possedevo solo costumi così. Faccio fare i miei costumi in Egitto o in Ucraina in generale. Non ho tanti criteri, vedo quelli che mi piacciono tra i costumi classici.
Da quando lavoro negli Emirati, i costumi richiesti qui sono quelli che definiscono come il “costume tradizionale”, cioè quello molto aperto su entrambe le gambe. Da un anno, i miei acquisti si concentrano molto su questo stile perché non ho molta scelta. Metto i miei costumi preferiti e i miei abiti shaabi/baladi quando ho eventi di tipo familiare che non hanno tutte queste esigenze a livello di costume. Odio sempre così tanto ballare con i tacchi. Qui, non si balla a piedi nudi, non è considerato elegante. Di solito, in base agli eventi, “analizzo” durante il mio primo passaggio se si tratta di un pubblico meno importante e, non appena riesco, tolgo le mie scarpe :-) 

Quale accessorio di danza del ventre preferisce e perché?

Non sono per niente abituata a usare accessori contrariamente alla richiesta locale. Gli unici accessori che utilizzo e che mi piacciono sono il shamadan e il tahtib. Il shamadan ha un lato molto festivo, il pubblico è sempre ammirevole quando una ballerina appare con tutte queste luci e utilizzo sempre una musica molto coinvolgente. Il Saidi è uno stile che ho cominciato a studiare in modo intensivo da un po’ e utilizzo generalmente 2 tahtib durante i miei spettacoli di danza del ventre, il pubblico apprezza tanto e non è abituato (la tendenza qua è piuttosto quella del bastone con manico libanese e il Saidi in stile egiziano è più raro qua).

Quale tipo di abito preferisce per le lezioni e gli stage di danza del ventre e perché?

Durante questi ultimi anni, non sono stata molto creativa a livello dei miei abiti da lezione di danza. Mi limitavo a un paio di leggings, una canottiera e un foulard. Adesso, con tutti gli abiti che sono proposti sul mercato, ho cominciato a indossare gonnelline, preferisco questi abiti rispetto alle gonne lunghe che non permettono alle alunne di vedere le mie gambe quando insegno per capire il movimento. Mi piacciono anche tanto le tute ma non sono sempre comode. Qui, abbiamo il vantaggio di essere in un paese caldo quindi ho lasciato stare tutte le mie felpe e le mie maniche lunghe (i miei calzetti di danza mi mancano tanto perché adoro indossarli a lezione ma fa spesso troppo caldo per sopportarli).

Qual è il Suo “idolo” per quanto riguarda la danza del ventre e perché?

Non so se si può parlare di idolo perché ci sono così tante ballerine e ballerini che ammiro (Aziza del Cairo per il suo bacino, Randa Kamel per la potenza e la precisione dei suoi movimenti, Dariya Mitskevich per la sua tecnica, Vaagn Tadevosyan per la dolcezza della sua danza, Igor Ischka per i suoi giri e la sua grazia, Tito Seif per il suo stile… la lista è lunga)! Sono rimasta fedele ai miei tre professori (Momo, Farida e Julia) ma da quando abito a Dubai è meno semplice andare da loro.
Quando ho cominciato, ammiravo Rajaa Dussart ed è anche lei che mi ha fatto venire la voglia di viaggiare in modo assiduo e regolare per formarmi (correvo un po’ in ogni senso per gli stage piuttosto che concentrarmi su un determinato stile), da lì è scattata la mia decisione di formarmi con Farida Seidi e Momo Kadous.
Le ballerine che mi piacciono di più sono le egiziane in generale, per il loro stile e le ballerine russe e ucraine per la loro tecnica e il rigore nel loro lavoro.

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