L’Argentinian style nella danza del ventre, di cosa si tratta?

Grazie a Saya, insegnante di danza del ventre e ballerina orientale professionista, per averci parlato del suo stage di danza del ventre dal titolo "Argentinian style" che ha tenuto di recente.

Qual è il programma dello stage "Argentinian style" e cosa c’è di particolare in questo stile?

Il mio stage "Argentinian Style" consiste praticamente nell’insegnamento di una coreografia di danza del ventre. In questo modo posso introdurre e insegnare i vari elementi di questo stile che in fondo non è neanche un vero e proprio stile. Negli anni 2000 è esplosa la grande ballerina di danza del ventre Saïda che ha influenzato tutto il mondo della danza del ventre. Sarebbe più giusto chiamare questo stile "lo stile Saïda". Sulla sua scia, molte ballerine/ballerini hanno cominciato a spingere i movimenti e il gioco tipico delle gambe per far crescere questo stile. Vedrete un port de bras molto allungato, parecchi giochi di gambe, spostamenti e una postura "tango/latino".

Come ha conosciuto questo stile ancora poco diffuso e cosa le ha fatto venir voglia di insegnarlo?

Effettivamente non è ancora molto diffuso in Francia. Ho cominciato ad interessarmi a questo mondo grazie alla ballerina di danza del ventre Carla Pedicone (ex allieva di Saïda) che apprezzavo molto. Poi ho seguito diversi stage con Amir Thaleb (ex professore di Saïda), e in seguito con la stessa Saïda. Ma è stato con Carla che mi sono veramente perfezionata. Penso che questo modo di ballare la danza Orientale sia molto aggraziato, elegante e di classe. Si lavora molto anche la postura e le braccia (cosa di cui avevo personalmente bisogno all'epoca), il che è utile anche nelle altre danze orientali.

Occorre indossare un abito di danza del ventre particolare per ballare questo stile?

No, assolutamente. Un abito di danza del ventre a 2 pezzi va benissimo.

E per quanto riguarda il genere musicale ce n’è uno più indicato e se sì, può farci qualche nome?

Tutte le musiche di routine, sharqi, fusion, classica orientale e "baladi argentino" vanno bene. Il compositore più spesso associato a questo stile è Mario Kirlis. Mario riprende e compone molta musica. Ha molto contribuito al successo dello stile di danza di Saïda e all’influenza che ha avuto tanto da diventare un vero e proprio "modo di ballare la danza Orientale".

Qual è il suo background nel mondo della danza e in particolare della danza del ventre?

Io sono una ex "ultima della fila" dei corsi di danza, a dire la verità... Scherzi a parte, il mio rapporto con la danza all’inizio è stato molto caotico. Stavo sempre dietro perché "le mie forme erano troppo rotonde e non ero abbastanza flessibile", sono stata oggetto di osservazioni umilianti, per questo all’inizio fuggivo dai corsi di danza. All'età di 19 anni il mio entusiasmo è esploso quando ho partecipato ad un corso di prova di danza orientale. Un appuntamento tra amiche si è trasformato in una passione ardente. Dopodiché, ho seguito un percorso abbastanza tipico, mi sono formata con i grandi nomi della danza del ventre e in particolare seguendo la formazione professionale con Momo Kadous. In seguito, ho aperto la mia scuola di danza orientale nel 2010. Da allora, ho avuto la fortuna di ballare su palcoscenici prestigiosi in Francia e all'estero e di avere la fiducia di tante allieve meravigliose.

Cosa rappresenta la danza del ventre per lei?

È la danza dell'essere umano! Una danza al servizio dell’individualità della persona. Ti consente di esprimere la tua storia, le tue esperienze e le tue emozioni attraverso una tecnica che coinvolge la muscolatura "profonda". Una danza che prende energia dall'esterno per sfruttarla all'interno del proprio corpo, per condividere le nostre sensazioni.
La danza del ventre valorizza ognuno di noi. Poco importa il corpo o l’età, se hai una buona tecnica e sei sincera sul palcoscenico, questa danza ti renderà ancora più bella.

Qual è il suo ricordo più bello nella danza orientale e quello più sgradevole?

Il mio ricordo più bello è lo stesso ogni anno e non smette di essere sempre emozionante. È quando annuncio la fine del nostro spettacolo di fine anno sul palco e vedo tutti quei sorrisi, tutte le energie positive dei miei allievi. È la soddisfazione nei loro occhi, la gioia di aver condiviso qualcosa di unico. La mia parte? Ho la mia dose ogni anno.

Il mio peggior ricordo è stato quando un grande nome dell’ambiente, uno dei miei tanti maestri di danza del ventre, mi ha fatto capire che avrebbe spinto la mia carriera se fossi stata "gentile" con lui... Avevo 21 anni e sono rimasta profondamente scioccata. Chiaramente, ho rifiutato e mi sono fatta da sola. Solo per ricordare che nel nostro ambiente questo tipo di cose esistono purtroppo anche se nessuno ne parla... #MeToo

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